ALESSITIMIA e DISTURBI PSICOLOGICI e...


DISTURBI ALIMENTARI


L’alessitimia, oltre ad essere associata a disturbi psicosomatici, è presente anche in altri disturbi psicologici. Tra questi vi sono i disordini del comportamento alimentare. Secondo alcuni studi (Eizaguirre A.E., Saenz de cabezòn A.O., Ochoa de alda I., Olariaga L.J., Juaniz M., 2004) la condotta bulimica o anoressica rappresenterebbe un fuga da un sentire emotivo inaccettabile. Nella clinica le emozioni strettamente collegate a tale fenomeno sono la noia e la colpa associate a un incolmabile senso di vuoto derivante a mio avviso proprio da una potenzialità disattesa di una relazione sintonica. È come se il paziente che si esprime tramite un comportamento alimentare non adeguato comprendesse di volersi relazionare con l’altro in maniera sana e sintonica, ma non sa come fare. Non sa da dove partire. Nessuno forse gliel’ha mai mostrato. E quindi vive sentimenti di forte inadeguatezza relazionale alimentando pensieri autosvalutativi che altro non fanno se non accentuare la distanza tra il sé e l’altro. La relazione sintonica diventa sempre più un miraggio e il controllo del cibo sembra porsi proprio come l’unico tentativo riuscito di decidere cosa entra e cosa esce dal proprio corpo. Non è cibo, bensì emozione.

DISTURBI DEPRESSIVI




L’alessitimia sembra essere stabile nei disturbi depressivi (Luminet, O, Bagby, R.M., Taylor, G.J., 2001). Il paziente depresso è chiuso in se stesso. Si ritira dalla relazione sociale ed è pervaso da sentimenti di autopunizione e di inutilità. La percezione di un mondo relazionale sintonico è costantemente deformata in chiave pessimistica quasi a voler negare la presenza di un proprio posto nella relazione con l’altro. Anche l’altro viene percepito come inutile nella relazione. Se il paziente con disturbo del comportamente alimentare pare non sentirsi adeguato nella relazione con l’altro, il depresso pare proprio negare la presenza della relazione stessa.

DIPENDENZE



Nei disturbi legati alle dipendenze il ricorso costante all’alcool o a sostanze stupefacenti sembra avere la funzione di esprimere un vissuto emotivo che nel mondo “reale” non trova espressione. Il “dipendente da” vive una forte inadeguatezza sociale associata a sentimenti quali la rabbia e la frustrazione che però non vengono espressi nel contesto sociale quotidiano. L’assunzione della sostanza assume il ruolo di dispositivo di rilascio di un’emozione repressa che finalmente trova spazio ma a quel punto si presenta in maniera non adeguata e non adattata al contesto circostante. Il dipendente spesso vive in due realtà, una razionale e una emotiva. La seconda è vissuta grazie all’ausilio di una sostanza esterna, la prima si pone tra gli spazi vuoti lasciati dall’altra.

...altri disturbi

INFERTILITA'




Forti associazioni inoltre sono state trovate tra alessitimia e infertilità (Lamas, C; Chambry, J; Nicolas, I; Frydman, R; Jeammet, P; Corcos, M., 2006). Non è ancora chiaro se l’alessitimia possa essere considerata una causa dell’infertilità oppure una sua conseguenza intendendo quindi l’infertilità come un evento traumatico che conduce a un ritiro dal mondo emotivo a forma di protezione. Possono essere vere entrambe le ipotesi etiologiche anche se viene avvalorata una spiegazione relazionale e non traumatica. Nel senso che esperienze relazionali pregresse non sintoniche fanno sì che l’individuo non riesca a stabilire relazioni intime con l’altro sesso inibendo a livello somatico la propria facoltà generativa.




Da quanto esposto appare assolutamente chiaro e sostenuto anche da studi scientifici che il costrutto alessitimico, inizialmente associato solo ai disturbi psicosomatici, sia invece associato anche ad altri disturbi.

 
LA MANCATA SINTONIA AFFETTIVA RICEVUTA APRE LA PORTA A DISTURBI PSICOLOGICI e PSICOSOMATICI
 

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